Rischio di povertà: Percentuale di persone che vivono in famiglie con un reddito netto equivalente inferiore a una soglia di rischio di povertà, fissata al 60% della mediana della distribuzione individuale del reddito netto equivalente. L’anno di riferimento del reddito è l’anno solare precedente quello di indagine.

Rischio di povertà ed esclusione sociale: Percentuale di persone che si trovano in almeno una delle seguenti tre condizioni:
1) vivono in famiglie a rischio di povertà;
2) vivono in famiglie in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale (indicatore Europa 2030);
3) vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro (indicatore Europa 2030).

Tasso di deprivazione materiale grave: percentuale della popolazione che non può permettersi almeno 4 su 9 beni materiali predefiniti considerati dalla maggior parte delle persone desiderabili o addirittura necessari per condurre una vita adeguata.

Tasso di deprivazione materiale e sociale grave: percentuale della popolazione che sperimenta una mancanza forzata di almeno 7 elementi di deprivazione su 13 (6 relativi all’individuo e 7 relativi alla famiglia), indicati di seguito.
Segnali familiari:
1) non poter sostenere spese impreviste (l’importo di riferimento per le spese impreviste è pari a circa 1/12 del valore della soglia di povertà annuale calcolata con riferimento a due anni precedenti l’indagine);
2) non potersi permettere una settimana di vacanza all’anno lontano da casa;
3) essere in arretrato nel pagamento di bollette, affitto, mutuo o altro tipo di prestito;
4) non potersi permettere un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni, cioè con proteine della carne, del pesce o equivalente vegetariano;
5) non poter riscaldare adeguatamente l’abitazione;
6) non potersi permettere un’automobile;
7) non poter sostituire mobili danneggiati o fuori uso con altri in buono stato.
Segnali individuali:
8) non potersi permettere una connessione internet utilizzabile a casa;
9) non poter sostituire gli abiti consumati con capi di abbigliamento nuovi;
10) non potersi permettere due paia di scarpe in buone condizioni per tutti i giorni;
11) non potersi permettere di spendere quasi tutte le settimane una piccola somma di denaro per le proprie esigenze personali;
12) non potersi permettere di svolgere regolarmente attività di svago fuori casa a pagamento;
13) non potersi permettere di incontrare familiari e/o amici per bere o mangiare insieme almeno una volta al mese.


Intensità lavorativa molto bassa: Percentuale di persone che vivono in famiglie per le quali il rapporto fra il numero totale di mesi lavorati dai componenti della famiglia durante l’anno di riferimento dei redditi (quello precedente all’anno di rilevazione) e il numero totale di mesi teoricamente disponibili per attività lavorative è inferiore a 0,20. Ai fini del calcolo di tale rapporto, si considerano i membri della famiglia di età compresa fra i 18 e i 64 anni, escludendo: gli studenti nella fascia di età tra i 18 e i 24 anni, coloro che si definiscono ritirati dal lavoro o che percepiscono un qualunque tipo di pensione (escluse quelle di reversibilità o ai superstiti), gli inattivi nella fascia di età tra i 60 e i 64 anni che vivono in famiglie dove la principale fonte di reddito è da pensione (escluse quelle di reversibilità o ai superstiti). Le famiglie composte soltanto da minori, da studenti di età inferiore a 25 anni e da persone di 65 anni o più non sono incluse nel calcolo dell’indicatore.

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TAV. II.31 - Popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale, popolazione a rischio di povertà, popolazione
gravemente deprivata e persone che vivono in famiglie a intensità lavorativa molto bassa (2015-2022)
(valori percentuali)
AnniRischio di povertà o esclusione socialeRischio di povertàDeprivazione materiale e sociale graveIntensità lavorativa
molto bassa
201517,910,25,12,9
201818,815,31,67,6
201911,48,05,04,4
202014,611,31,31,7
202116,312,03,25,8
202212,17,82,93,8
Fonte: Eurostat