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TAV. X.08 - Indagine sulle forze di lavoro: disoccupati e in cerca di prima occupazione per genere e titolo di studio (2022)
Titoli di studioDisoccupatiIn cerca di prima occupazioneTotale
MaschiFemmineMaschiFemmineMaschiFemmine
Senza titolo di studio, licenza elementare e scuola media inferiore1.2981.1244281041.7261.228
Diploma che non permette l'accesso all'università 5961.256591596551.415
Diploma scuola media superiore 5321.8173142878462.104
Diploma universitario, laurea e lauree specialistiche4349061061345401.040
Totale2.8595.1039076843.7675.787
Fonte: Istat - ISPAT, Istituto di statistica della provincia di Trento
TAV. X.08

I dati riportati nelle Tavole da 1 a 8 sono desunti dalla nuova "Indagine campionaria continua sulle forze di lavoro" dell’Istituto Nazionale di Statistica.
Le caratteristiche principali della rilevazione sulle forze di lavoro, gli aspetti metodologici, le definizioni delle variabili che individuano la condizione occupazionale e gli indicatori sono armonizzati a livello europeo, coerentemente con gli standard internazionali definiti dall’ILO (International Labour Organization) e definiti da specifici regolamenti europei. Dal 1° gennaio 2021 la Rilevazione sulle forze di lavoro recepisce la nuova normativa europea1 che introduce innovazioni metodologiche2 che hanno comportato una modifica delle serie annuali territoriali diffuse in precedenza. I dati relativi all’offerta di lavoro sono stati parzialmente ricostruiti da Istat per il periodo da gennaio 2018 a dicembre 2020 recependo le indicazioni del Regolamento europeo. In precedenza la definizione di occupato comprendeva anche il dipendente assente da più di tre mesi che manteneva una retribuzione pari almeno al 50% e il lavoratore indipendente assente dal lavoro solo nel caso di attività momentaneamente sospesa e non definitivamente conclusa. Nella nuova definizione di occupato il lavoratore assente dal lavoro da più di tre mesi viene considerato non occupato indipendentemente dalla retribuzione se è un dipendente o dalla conclusione dell’attività se è un indipendente. La durata dell’assenza dal lavoro (più o meno di tre mesi) diviene quindi il criterio prevalente per definire la condizione di occupato. La popolazione di riferimento è costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti e comprende le persone di cittadinanza italiana e straniera iscritte nelle anagrafi comunali. L’unità di rilevazione è la famiglia di fatto e per le famiglie con due o più componenti è stato modificato il criterio per individuare i componenti. Nella vecchia definizione di famiglia di fatto si considerava l’insieme di persone coabitanti, legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi. Nella nuova definizione di famiglia di fatto la coabitazione rimane un requisito fondamentale al quale si affianca il criterio della condivisione del reddito o delle spese (housekeeping); non è più determinate l’esistenza di una relazione di parentela o affettiva tra i membri della famiglia. Il disegno campionario è a due stadi, rispettivamente comuni e famiglie. Negli anni l’indagine è stata più volte modificata per adeguarla alle continue trasformazioni del mercato del lavoro e dal 2004 la rilevazione è diventata continua, in quanto le interviste sono effettuate con riferimento a tutte le settimane di ciascun trimestre. Ogni famiglia viene intervistata per due trimestri consecutivi, segue un’interruzione per i due successivi trimestri, poi viene nuovamente intervistata per altri due trimestri. Complessivamente, ogni famiglia rimane nel campione per un periodo di 15 mesi. Fino al 2011 per ciascun trimestre venivano intervistati poco meno di 7.000 individui residenti in 50 comuni della provincia. Dal 2014 il campione è di circa 4.000 individui residenti in diversi comuni della provincia. Per ciascun comune viene estratto dalla lista anagrafica un campione casuale di famiglie. L’intervista alla famiglia viene effettuata mediante tecnica mista CAPI (Computer Assisted Personal Interview) e CATI (Computer Assisted Telephone Interview) e viene condotta nella settimana successiva a quella di riferimento.


Definizioni:

Forze lavoro: insieme delle persone occupate e disoccupate.

Occupati: persone tra 15 e 89 anni che nella settimana di riferimento:
- hanno svolto almeno un'ora di lavoro a fini di retribuzione o di profitto, compresi i coadiuvanti familiari non retribuiti;
- sono temporaneamente assenti dal lavoro perché in ferie, con orario flessibile (part time verticale, recupero ore, etc.), in malattia, in maternità/paternità obbligatoria, in formazione professionale retribuita dal datore di lavoro;
- sono in congedo parentale e ricevono e/o hanno diritto a un reddito o a prestazioni legate al lavoro, indipendentemente dalla durata dell'assenza;
- sono assenti in quanto lavoratori stagionali ma continuano a svolgere regolarmente mansioni e compiti necessari al proseguimento dell'attività (da tali mansioni e compiti va escluso l'adempimento di obblighi legali o amministrativi);
- sono temporaneamente assenti per altri motivi e la durata prevista dell'assenza è pari o inferiore a tre mesi.
Le precedenti condizioni prescindono dalla sottoscrizione di un contratto di lavoro e gli occupati stimati attraverso l’indagine campionaria sulle Forze di lavoro comprendono pertanto anche forme di lavoro irregolare.

Persone in cerca di occupazione: persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che:
- hanno effettuato almeno un’azione di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive; oppure
- inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro.
Queste, se non hanno mai lavorato, sono dette "in cerca di prima occupazione", altrimenti si dividono in "ex occupati" o "ex inattivi" a seconda della condizione precedente alla ricerca.

Inattivi: persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero le persone non classificate come occupate o in cerca di occupazione (disoccupate).
Alla luce delle modifiche introdotte dal nuovo regolamento i dati non sono confrontabili con quelli degli anni precedenti.

Poichè si tratta di un'indagine campionaria, i valori sono arrotondati all'unità pertanto non sempre si realizza la quadratura orizzontale e verticale delle tavole.

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(1) Il Regolamento (UE) 2019/1700 del Parlamento europeo e del Consiglio stabilisce requisiti più dettagliati e vincolanti per le statistiche europee su persone e famiglie basate su dati a livello individuale ottenuti su campioni, con l’obiettivo di migliorarne l’armonizzazione.

(2) Le innovazioni riguardano nuovi criteri di identificazione della famiglia e degli occupati. Inoltre Istat nella revisione dei dati statistici ha utilizzato la ricostruzione della popolazione, a seguito del Censimento permanente della popolazione.


Il dato delle lauree comprende anche le lauree brevi.

Trattandosi di indagine campionaria, per effetto degli arrotondamenti non sempre si realizza la quadratura orizzontale e verticale delle Tavole.