AVVERTENZE e NOTE METODOLOGICHE
Il presente lavoro è il risultato della raccolta di tutte le più importanti informazioni riguardanti il fenomeno turistico della provincia di Trento e viene aggiornato annualmente.
Costituiscono oggetto della pubblicazione i dati sulla consistenza delle strutture ricettive e sul movimento dei clienti che in esse si svolge. Il dato relativo agli esercizi alberghieri fa riferimento alla situazione al 31 dicembre di ogni anno; quello relativo agli esercizi complementari, agli alloggi privati ed alle seconde case considera tutte le strutture messe a disposizione nel corso dell’anno. Fonte del dato sono le varie anagrafi presenti in diversi enti pubblici: Servizio Turismo, Servizio Aziende Agricole e Territorio Rurale, Aziende di Promozione Turistica istituite nei singoli ambiti, Consorzi pro loco, Comuni e Servizio Statistica.
Il campo di osservazione è costituito dagli esercizi alberghieri classificati secondo il numero di stelle, la classifica superior è conteggiata con la categoria di riferimento. Le altre strutture, più eterogenee tra loro, sono raggruppate sotto la voce "esercizi complementari" e comprendono: campeggi, strutture alpinistiche, agritur, affittacamere e CAV (Case appartamenti per vacanze gestiti in forma imprenditoriale iscritte al REC), bed and breakfast, ostelli, case per ferie, foresterie, istituti religiosi, colonie e campeggi mobili. I dati relativi ad alloggi privati e seconde case vengono riportati a parte per permettere un confronto corretto tra le pubblicazioni della provincia di Trento e quelle dell’Istituto Nazionale di Statistica.
Il territorio provinciale è suddiviso in aree geografiche: le comunità di valle che hanno sostituito i vecchi comprensori e sono state istituite con la legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3 diventando operative nel corso dell’anno 2010, gli ambiti turistici e zone minori; questi ultimi (ambiti e zone minori) risultano dall’aggregazione di territori comunali e possono variare nel corso degli anni a seguito di delibere provinciali che ne modificano la geografia territoriale. Nel corso del 2008 la geografia territoriale degli ambiti turistici e delle zone minori si è modificata rispetto all’anno precedente. Gli ambiti turistici sono oggi 14 e contengono 5 zone minori. Negli ambiti turistici operano le Aziende per il turismo (che hanno assunto la forma di società per azioni, di cooperative o di consorzi) mentre le altre zone sono di competenza dei Consorzi turistici di associazioni pro loco (organismi senza scopo di lucro). In questo volume le informazioni relative ai Consorzi turistici sono descritte assieme ai comuni residuali nell’aggregato "Zone fuori ambito".
Gli ambiti turistici definiti dalla legge provinciale dell’11 giugno 2002, n° 8 capo III art. 8, individuati con delibera n° 2929 del 22 novembre 2002 e successive modifiche, rappresentano l’attuale geografia territoriale della promozione turistica del Trentino. Nel presente volume viene adottata tale nuova suddivisione territoriale ed a causa delle diverse aggregazioni di comuni, per alcuni ambiti turistici, non è più possibile il confronto in serie storica dei dati. Nell’elenco seguente si riportano gli ambiti in cui sono intervenute le variazioni e non è più possibile il confronto con i dati pubblicati nei precedenti volumi. Gli ambiti variati sono: 1. Trento; 2. Dolomiti di Brenta - Altopiano della Paganella, Cavedago e Spormaggiore; 6. San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi; 7. Terme di Levico, Vetriolo e Roncegno – Panarotta 2002 – Lago di Caldonazzo; 14. Valle di Non; 15. Lagorai Valsugana Orientale e Tesino. Il Consorzio Pro Loco Alta Val Giudicarie ed il Consorzio Pro Loco della Val del Chiese sono oggi uniti nel Consorzio Turistico Valle del Chiese. Il comune Frassilongo – Garait è entrato nel Consorzio Pro Loco Valle dei Mocheni.
Il presente lavoro è suddiviso in cinque capitoli: il primo tratta le serie storiche e, più dettagliatamente, la situazione al 31 dicembre della consistenza e delle caratteristiche degli esercizi turistici in provincia di Trento. Il secondo capitolo riguarda il movimento dei turisti, suddiviso nelle sue variabili più significative, mentre il terzo è incentrato tutto sui lavoratori del comparto turistico alberghiero. Il quarto capitolo è dedicato agli impianti a fune ed alle precipitazioni nevose verificatesi nelle ultime stagioni invernali. Infine, a differenza dei primi quattro contenenti numeri assoluti, il quinto capitolo raccoglie indici e coefficienti, volti a rappresentare il maggior numero di rapporti tra le variabili del turismo.
Le fonti dei dati di flusso sono le seguenti: per gli alberghi e per le strutture complementari è valido il modello ISTAT C/59 che viene compilato quotidianamente dagli esercenti; per gli alloggi privati non iscritti al REC sono utilizzati moduli predisposti dalle singole APT. La rilevazione del movimento turistico in alloggi privati è contraddistinta da percentuali di copertura campionaria che variano dal 30 al 90 per cento: tale livello garantisce la significatività del dato anche a livello comunale. Il personale delle APT è inoltre sempre in grado di effettuare le operazioni di riporto.
La metodologia adottata negli ambiti di "Madonna di Campiglio - Pinzolo - Val Rendena" e delle " Valli di Sole, Peio e Rabbi" utilizza le informazioni messe a disposizione dalle agenzie immobiliari operanti nei propri territori. Stime soggettive vengono utilizzate dal solo ambito di "Trento" e da molti comuni delle zone fuori ambito.
Il dato di flusso delle seconde case viene stimato moltiplicando il numero dei posti letto, di fonte certa, per la media delle giornate di utilizzo mensili, ottenendo così le presenze; dividendo poi queste per la permanenza media si ottiene il numero degli arrivi.
Le stime non sono costruite direttamente sui dati relativi ad arrivi e presenze, ma su "giornate di utilizzo" e "permanenza media": due indicatori molto facili da valutare per chi opera sul territorio.
FORMULA: posti letto x giorni di utilizzo = presenze ¸ permanenza media = arrivi
Il dato sulla nazionalità del proprietario permette di scomporre il totale di arrivi e presenze per provenienza.
I dati di flusso degli alloggi e delle seconde case vengono controllati attraverso indicatori indiretti, quali: pane, rifiuti, BOD (Biochemical Oxygen Demand), elettricità. Un’ulteriore precisione nella rilevazione viene fornita dal confronto con le tendenze fornite dai tour operator sia italiani che esteri.
Per quanto riguarda il turismo didattico educativo (campeggi mobili) il Servizio Statistica raccoglie direttamente le autorizzazioni rilasciate dai sindaci e dal medico provinciale ed i relativi elenchi dei partecipanti.
Gli OSTELLI PER LA GIOVENTU’ sono strutture ricettive attrezzate per il soggiorno ed il pernottamento dei giovani.
I CAMPEGGI sono esercizi attrezzati, su aree recintate, per la sosta ed il soggiorno di turisti provvisti di tende e di altri mezzi autonomi di pernottamento.
I CAMPEGGI MOBILI sono allestimenti o strutture mobili poste in aderenza al terreno e completamente rimovibili in aree attrezzate dove si effettuano soggiorni socio-educativo all’aperto.
Gli ALLOGGI AGRITURISTICI sono locali, situati prevalentemente in fabbricati rurali facenti parte di aziende agricole, nei quali viene dato alloggio a turisti da imprenditori agricoli.
Le STRUTTURE ALPINISTICHE sono strutture idonee ad offrire ospitalità in zone montane di media ed alta quota.
Le CASE PER FERIE sono esercizi ricettivi attrezzati per ospitare temporaneamente persone o gruppi e gestiti, in via diretta o indiretta, senza fine di lucro; sono gestite da enti pubblici o religiosi che perseguono finalità sociali, culturali, assistenziali, religiose o sportive. In questa tipologia di struttura dal 2005 sono compresi: PENSIONATO STUDENTESCO, CASA DELLA GIOVANE, CASA VACANZE GRUPPI, CENTRO VACANZE PER ANZIANI e PER MINORI, CASA RELIGIOSA DI OSPITALITA’ e FORESTERIA.
Gli ALLOGGI GESTITI IN FORMA IMPRENDITORIALE sono stanze o appartamenti ammobiliati costituiti in impresa facenti parte del REC; appartengono a questa categoria anche gli AFFITTACAMERE che si differenziano dai precedenti per la fornitura di servizi centralizzati.
Si considera BED & BREAKFAST l'ospitalità turistica offerta con carattere saltuario da chi, avvalendosi della sola organizzazione familiare, fornisce servizio di alloggio e di prima colazione fino ad un massimo di tre camere della propria abitazione di residenza.
Gli ESERCIZI RURALI Sono esercizi ricettivi ubicati in edifici tradizionali esistenti ed inseriti in ambiente rurale, dotati di camere destinate agli ospiti, nei quali si fornisce servizio di alloggio ed eventuale servizio di somministrazione di alimenti e bevande.
L'aggregato delle strutture fin qui illustrate costituisce l'insieme degli esercizi complementari che sommato alle strutture alberghiere esprime le potenzialità ricettive del nostro territorio e costituisce un dato omogeneo e confrontabile con il resto d'Italia.
Gli ALLOGGI PRIVATI sono camere od appartamenti dati in affitto temporaneo per scopo turistico.
Le SECONDE CASE sono alloggi di proprietà di non residenti adibiti esclusivamente alla vacanza del proprietario e dei suoi parenti o concessa ad amici senza corresponsione di denaro.
La somma di esercizi ricettivi, alloggi privati e seconde case, costituisce il totale della struttura ricettiva, quindi tutto quanto è messo a disposizione per il pernottamento del turista.
Per quanto riguarda il movimento costituiscono oggetto della rilevazione: gli ARRIVI dei clienti, intendendo per arrivo ogni volta che un cliente prende alloggio nell’esercizio (il turista che nel corso del viaggio fa più tappe in diverse strutture dà luogo a più arrivi). Le PRESENZE sono il numero di notti trascorse consecutivamente dal cliente nella stessa struttura ricettiva; la PROVENIENZA, espressa dalla regione italiana o dalla nazione straniera in cui il cliente risiede, che è disponibile sia per il comparto alberghiero sia per quello extralberghiero.
La disaggregazione territoriale massima è il territorio comunale, in quanto ambiti turistici e comprensori sono risultanti da aggregazioni di comuni. Unica eccezione è costituita dal comune di Ragoli, il cui territorio rientra parte all’interno parte all’esterno dell’ambito turistico. Sotto l’indicazione "Comuni non disponibili" rientrano quei comuni che avendo meno di tre esercizi alberghieri risultano coperti dal segreto statistico e pertanto i relativi dati di flusso devono essere diffusi in forma aggregata; analogamente se nel comune vi sono meno di tre strutture in totale il dato viene sostituito da un asterisco. La stagionalità quando si riferisce all'inverno comprende i mesi da dicembre dell'anno precedente ad aprile dell'anno in corso, quando si riferisce all'estate considera i mesi da giugno a settembre.
Un capitolo a parte è dedicato agli indicatori statistici che sono, a differenza dei valori assoluti, dei rapporti tra quantità. La PERMANENZA MEDIA è ottenuta dividendo le presenze di un certo aggregato di turisti (per ambito, per categoria, ecc.) per gli arrivi; essa rappresenta quindi il numero medio di giornate che gli individui di quell’aggregato hanno trascorso in una data struttura.
Il GRADO DI UTILIZZO di una struttura, qui espresso in valori percentuali, è il rapporto tra i risultati, in termini di presenze, effettivamente conseguiti da quella struttura in un determinato periodo e le sue potenzialità massime teoriche che si ottengono moltiplicando i letti per i giorni del periodo considerato (anno, mese).
Si può anche dire che questa misura rappresenta la probabilità che ha il generico letto di una struttura di essere occupato da un cliente durante il periodo considerato. Il massimo teorico è ottenibile in vari modi: si può, infatti, moltiplicare il numero dei letti per i giorni del periodo (utilizzo lordo), metodo adottato in questa pubblicazione, ma si potrebbe anche moltiplicare gli stessi per il numero di giornate di apertura dichiarate dal conduttore dell’esercizio (utilizzo netto).
L’INDICE DI PREFERENZA è stato approntato per poter analizzare la distribuzione delle presenze in un aggregato (categoria alberghiera, ambito, ecc.) per provenienza, eliminando cioè sia l’influenza della diversa numerosità dei turisti per regione o stato estero, sia la differente potenzialità ricettiva della struttura. Questi fattori rendono, infatti, il dato assoluto di non sempre chiara interpretazione. In media l’indice vale 1; valori superiori dello stesso riflettono il fatto che la regione o la nazione analizzata è presente in quell’aggregato relativamente alla sua generica propensione a venire in Trentino in maniera più che proporzionale. Si presti attenzione al fatto che l’indicizzazione avviene separatamente per gli italiani e per gli stranieri; è infine opportuno far notare che questo quoziente non dà risultati significativi in corrispondenza di bassa numerosità del fenomeno: per questo motivo non si troveranno nella pubblicazione quelle nazioni di provenienza dei turisti inferiori alle 4.000 presenze annue in provincia di Trento, né gli aggregati residuali (Altri Stati europei o Altri Stati extraeuropei) perché troppo eterogenei.
Il TASSO DI RICETTIVITA’ è ottenuto dividendo il numero dei letti negli esercizi ricettivi (escluse le seconde case) per gli abitanti della stessa area. Esso rappresenta la potenzialità turistica di un’area relativamente alle altre risorse economiche.
Il TASSO DI TURISTICITA’ è ottenuto dividendo il numero medio di turisti negli esercizi ricettivi (escluse le seconde case) per gli abitanti della stessa area. Esso rappresenta quindi l’effettivo peso del turismo rispetto alle dimensioni della zona.
L’INDICE DI MASSIMA ANTROPIZZAZIONE è dato dal rapporto fra le presenze turistiche del giorno di massimo afflusso e la popolazione residente. Esso dà un’idea dello "sforzo" sopportato da un’area e dalle sue strutture nei giorni di massima attività turistica; può servire, ad esempio, per poter dimensionare alcuni servizi pubblici, per valutazioni d’impatto ambientale, ecc.
L’INDICE DI QUALITA’ DELLE PRESENZE non è altro che la media, in termini di stelle, dei pernottamenti effettuati dai turisti di una certa regione italiana o di uno stato estero. La valutazione che si ottiene è quindi limitata ai turisti reali di un anno e non va estesa a tutto il target potenziale di una regione o di uno stato estero.
I dati dell’OCCUPAZIONE contemplano la sola struttura alberghiera e risultano da un’indagine annuale ed universale condotta dal Servizio Statistica a partire dall’anno 1988 ed avente come oggetto di rilevazione l’occupazione mensile, suddivisa in titolari attivi, familiari e lavoratori dipendenti. Per l’anno 2003 e 2013 le informazioni sui dipendenti fanno riferimento ad elaborazione di informazioni presenti su archivi amministrativi. I singoli valori sono mediati, quindi non sempre si realizza la somma degli stessi.
I dati relativi agli IMPIANTI A FUNE fanno riferimento agli impianti esistenti. L’impianto è attribuito al territorio comunale in cui ha sede la partenza dello stesso. Il dato delle persone trasportate fa riferimento ai soli impianti funzionanti. Nel caso in cui su un territorio (comune, comprensorio, ambito) abbia funzionato nell’anno un solo impianto, i dati relativi alle persone trasportate sono sostituiti da un asterisco, al fine di tutelare il segreto statistico.
La PORTATA ORARIA è il numero massimo di persone che possono essere trasportate in un'ora.
I dati relativi alle PRECIPITAZIONI NEVOSE sono frutto delle informazioni raccolte dall’Ufficio Previsioni e Pianificazione del Servizio Prevenzione Rischi della Provincia autonoma di Trento nelle stazioni di rilevamento nivometeorologico. Il valore della NEVE AL SUOLO, espresso in cm, è un valore medio mensile sui giorni di osservazione; quello della NEVE FRESCA è la sommatoria dell’altezza del manto nevoso misurato e/o stimato nel corso del mese.
AVVERTENZE
Segni convenzionali:
Linea (-): a) quando il dato non esiste
b) quando il dato viene rilevato, ma i casi non si sono verificati.
Asterisco (*): quando il dato non può essere pubblicato per rispetto del segreto statistico.
A (a): vengono contrassegnati con (a) i movimenti delle nazioni che prima dell'anno 2002 rientravano nell'aggregato "Altri Paesi"
Note: dove necessiti spiegazione, esiste nota in calce alla pagina.
Arrotondamenti: per effetto degli arrotondamenti i dati delle tavole possono non coincidere tra loro per qualche unità in più o in meno e talvolta non è possibile realizzare la quadratura verticale o orizzontale nell’ambito della stessa tavola.
Dati rettificati: i dati contenuti in precedenti pubblicazioni che non concordano con quelli del presente volume si intendono rettificati.